"perché la passione del viaggio non abbandona chi l’ha sperimentato già una volta. Si ripartirà dunque. Una nuova meta ci attirerà a sé come api su un fiore giallo. Buon viaggio!", Michel Onfray
video, radio, articles
domenica 30 dicembre 2012
lunedì 3 settembre 2012
Questo è l'invito per partecipare alla serata di Orzinuovi (BS) dedicata alla Raccolta Fondi per la costruzione in Mozambico degli Asili della Congregazione Sacra Famiglia di Martinengo (BG) e in cui verrà proiettato il mio documentario:
La "Sagrada Familia" dei bambini mozambicani - Video documentario negli asili di Maxixe.
L'evento sarà presentato da Padre Fausto (missionario) e prevederà anche uno spettacolo di "Flamenco" e un Buffet. Il tutto solo in cambio di una donazione.
Altre serate saranno organizzate a Genova e Roma, con data ancora da stabilire.
Il documentario è un viaggio all'interno di tre asili che vi avvicinerà all'anima del popolo mozambicano attraverso il modo di essere dei bambini. I loro canti e i loro balli vi appassioneranno!
Per partecipare alla serata basterà stampare il biglietto di invito qui sopra.
mercoledì 8 agosto 2012
LETTERA DAL MOZAMBICO... CARI AMICI VI SCRIVO
Ciao! Come State? Spero alla
grande. Oggi finalmente vi scrivo.
Io sto benissimo. Il mio servizio
civile in Mozambico sta andando a gonfie vele. Sono 5 mesi ormai che sono qui e
non cambierei una virgola della mia esperienza. Faccio ciò che di meglio non avrei
mai potuto desiderare: professore di informatica all'Università, in cui ho
anche un posto di rilevanza nel team di ricercatori (stiamo scrivendo due
progetti di sviluppo rurale), giro e monto video-documentari (sono al secondo
proprio ora), pubblico articoli e fotografie su due giornali, e a settembre
farò anche una relazione completa sull'andamento di un progetto di cooperazione
finanziato dall'Italia.
Per cui, il lavoro mi sta
soddisfacendo moltissimo nonostante delle volte mi occupi pure tutto il sabato
e la domenica... cosa che comunque non mi pesa visto che sin dall’inizio mi
sono gettato in questa esperienza con tanta determinazione e voglia di fare per
renderla il più professionalizzante possibile e fare in modo che questo anno
sia solo un inizio.
Il posto pure è bellissimo,
sembra un dipinto del paradiso terreste. Le palme sono onnipresenti e colorano
il paesaggio di verde smeraldo, le spiagge bianchissime ti catapultano nelle
realtà dei film, l'acqua cristallina del mare è estasiante, e il cielo con il
suo blu accesso sembra essere dipinto con le tempere. D'inverno arrivano
perfino le balene, mentre dugonghi, delfini e squali non pericolosi ci sono
tutto l'anno. A portarti nell'autenticità umana dell'Africa ci pensano il
mercato, con le sue baracche, i suoi odori, i richiami della gente, le signore
sdraiate sulle stuoie e i vestiti coloratissimi che indossano. La strada di
terra rossa che ti sta sempre sotto i piedi. Le vele rattoppate delle barche
che animano il quadro artistico della baia. E le danze e i canti, che qui sono parte
vitale dell’esistenza al pari del mangiare e del bere. Li vedi e li senti
ovunque: nelle chiese, alle feste, sui mezzi pubblici, durante lezioni
scolastiche, al termine di incontri...
La città in cui vivo si chiama
Maxixe, e si trova in una delle provincie meridionali del Mozambico, di nome
Inhambane. Per provincie qui si intende le nostre regioni, e quella in cui
risiedo è purtroppo una delle due più povere del paese, insieme a quella nord-occidentale
di Niassa. I motivi di questa arretratezza sono vari e non troppo diversi da
quelli che comunque mettono in ginocchio le economie delle altre regioni. Qui il
sistemi burocratico è totalmente centralizzato e per questo lentissimo e
dispendioso per tutte le parti in causa. Per ogni minima cosa, carte licenze eccetera
tutto il Mozambico si sposta nella sua capitale, Maputo. Non c'è neanche una
settimana in cui almeno uno dei miei conoscenti non debba andarci per sbrigare
qualcosa, magari anche solo per una mezza giornata e poi tornare indietro. La
strada da Maxixe a Maputo è stata asfaltata solo due anni fa, tra l'altro da finanziatori
cinesi in cambio di "alcune" concessioni. Tipo tagliare tonnellate di
legname ogni giorno per esportarlo in Cina, oppure pescare al largo delle coste
con grandi imbarcazioni che tra le varie cose stanno decimando la popolazioni
di squali proprio nella nostra provincia. Il tutto ovviamente senza che un
mozambicano comune ne tragga il ben che minino vantaggio. Per non parlare del
petrolio di cui è ormai certa l’esistenza nel nord del paese e che sta
attirando l'attenzione anche dell'Italia, Eni in testa. Alla visita del
ministro Terzi in Mozambico un paio di mesi fa, qualche nostro giornale
italiano ha addirittura parlato di "affrettarsi nella caccia all'oro in
Mozambico, se no pappano tutto i cinesi". Della serie, "chi se ne
frega degli africani”. “Tanto le risorse dell’Africa sono sempre state di tutti
fuorché di loro”… “Presto, noi predoni legittimati. All’arrembaggio!”
Comunque, la strada da Maxixe a
Maputo asfaltata solo due anni fa è di 450 km, in autobus ora ci si impiega 7
ore (più il paio di ore d'attesa prima che si riempia il pullman e parta). Il
viaggio è quello della speranza: tutti ammassatissimi tra persone, cose e
animali in un maniera da far perdere la pazienza anche alla gente di qua, non
di certo abituata agli standard europei. Gli autisti sono costretti ad
estenuanti ritmi di lavoro, guidano anche fino a 15 ore ininterrottamente e
buona parte di loro si dà al bere anche durante il servizio. Il prezzo del
viaggio avventuroso o drammatico a seconda delle volte è di 15€ sola andata. In
macchina invece sarebbero 5 ore per una spesa di benzina intorno ai 100€ sola
andata...inutile dirlo: prezzi inaccessibili al 95% della popolazione! ... E
ciò nonostante si stia parlando di una delle provincie più vicine relativamente
alla capitale. Quelle a nord infatti distano fino a 4000 km da Maputo... Come sarà mai possibile un
vero sviluppo in quelle regioni considerando tra l’altro che il trasporto aereo
qui è ancora un lusso per pochissimi?
E' lecito pensare che questo
sistema cosi centralizzato non è adeguato ad uno sviluppo reale ed omogeneo in
un paese cosi grande e per giunta cosi limitato nelle vie di comunicazione? Io
penso di si! Perché non fa altro che scoraggiare sul nascere ogni genere di
iniziativa, culturale o economica che sia, con i suoi tempi lunghissimi e il
grande dispendio economico imposto a priori dalla burocrazia.
Un altro problema della provincia
di Inhambane è il suo suolo povero. Questa è l'area con più concentrazione di
palme da cocco del mondo. Ce ne sono ovunque, anche dove vivo io nel giardino
di questo complesso di casette ce ne saranno 30 o 40. Le foreste di "coqueiros",
come vengono chiamate qua le palme da cocco, sono dappertutto... "e per
quale motivo"?
Questi alberi prediligono il
terreno sabbioso. In tutta la zona infatti sembra di essere sempre in spiaggia.
Anche per chilometri e chilometri verso l'interno. Facile è arenarsi con la
macchina se non si ha il 4x4 e bello è camminare e ballare a piedi nudi, ma a
soffrirne è l'agricoltura.
La cosa più coltivata qui è la
"manioca"; mandioca in portoghese. Una radice di una omonima
pianticella che si adatta bene a questo terreno. Praticamente tutte le famiglie
ce l'hanno nella propria "machamba", come qui viene chiamato l'orto.
Avvolta da una corteccia marrone e lunga quasi a sembrare un ramo, la manioca è
bianca e di sapore simile alla nostra patata anche se più farinosa e fibrosa.
Viene fatta bollita o fritta tipo le nostre patatine. Oppure grattugiandola se
ne ricava una farina qui chiamata "tapioca" (... ed ecco a voi
l'origine di una della supercazzole di Tognazzi in Amici miei).
Inoltre, della stessa pianta si
utilizzano le foglie che una volta triturate vengono usate per fare uno dei
sughetti tipici: la "matapa". Di color verde, questa si adatta bene
sul riso, anche qui alla base dell'alimentazione come in molte altre parti del
mondo, e di solito viene fatta con "carangueijos", i granchi.
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... Io personalmente è proprio in
questa potenzialità peschiera non sfruttata che vedo una forte mancanza di
progettualità politica. Non c'è neanche una rete per l'acquacultura nel mare in
tutto il paese. Perché non si lavora per sviluppare la pesca che dovrebbe
essere il settore numero uno del paese visto gli oltre 3000 km di costa? E
perché questo impegno non viene richiesto alla politica da parte della popolazione?
Ma troppo spesso ci si aspetta che progetti del genere, come anche scuole ed
ospedale, vengano fatti dalle organizzazioni o dalle chiese? Eppure il
Mozambico ha una crescita economica annua del 7-8%, ed estrae ed esporta
tantissimo gas in Sud Africa. E presto avrà anche il petrolio! Perché anche quì
si tende a non responsabilizzare la politica? ... I motivi sono diversi e non
permettono semplicismi. Probabilmente sono legati a fantasmi del passato e a un
presente tutto sommato migliore... ma attenzione, lo spirito critico e la coscienza
politica sono la libertà di un popolo!
mercoledì 25 luglio 2012
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